Organo Fascista dei Giovani Studenti Ginnasiali
13 Ottobre 1930 – VIII Era Fascista
I giovani Vittorio Mussolini e Ruggero Zangrandi dirigono, durante il Quarto Ginnasio Inferiore nella sezione D, questo giornale. Inizialmente progettato solo per la loro classe viene ben presto diffuso all’interno della scuola, grazie anche alla notorietà dei due ragazzi. La redazione si allarga con il passare del tempo.
Con questo numero si inaugura l’apertura delle scuole avvenuta il primo Ottobre 1930.
Merita un particolare approfondimento l’articolo relativo alle novità cinematografiche, grande passione di Vittorio Mussolini.
Si parla, infatti, di “La Canzone dell’Amore”, primo film sonoro italiano, diretto da Gennaro Righelli e presentato al pubblico il 7 Ottobre al Supercinema di Roma.
Manifesto con l’attrice Dria Paola che interpreta Lucia, la protagonista
Già dal 1929, ispirandosi al lavoro degli americani, si era iniziata l’insonorizzazione nelle più grandi sale cinematografiche Italiane. A questo proposito venne aperta a Milano la filiale della più importante ditta americana specializzata in tale settore: la Western Electric Company of Italy che si accordò con una delle principali case di produzione cinematografiche italiane dell’epoca, la SASP di Stefano Pittaluga, per l’installazione di apparecchiature sonore in gran parte delle sale del circuito. Proprio in quello stesso anno Pittaluga, grazie anche alle sovvenzioni governative, aveva acquistato i teatri di posa di via Veio, proprietà della Cines, e l’anno successivo ripristinò la marca in occasione dell’uscita del film.
Luisa Caselotti e Alberto Rabagliati, in una scena del film “Sei tu l’amore?”
Il secondo film “Sei tu l’amore?” è il primo parlato in italiano, girato negli Stati Uniti, prodotto da una cooperativa di italo-americani. Uno degli attori è il milanese Alberto Rabagliati, vincitore del conscorso per il sosia di Rodolfo Valentino, indetto dalla casa cinematografica Fox. Tornato dall’America divenne un noto cantante ed esponente della radio italiana, cui ero concesso mantere uno stile americano. Pare che Benito Mussolini disprezzasse la sua musica.
Numero gentilmente offerto da: IRSIFAR – parte dell’Archivio Zangrandi
